Ristorante a Ravello Villa Fraulo
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La storia

A Ravello in Via S. Giovanni del Toro è ubicata “Villa Fraulo”, dimora patrizia con alle spalle più di cinque secoli di storia, il padrone di casa, Pantaleone Fraulo, e la sua famiglia ebbero il piacere e l’onore di essere vicini di casa del Principe Compagna, un affascinante personaggio le cui iniziative, insieme a quelle di altri illustri uomini, hanno consentito a Ravello di divenire nota in Italia e in tutto il mondo.

Barone CompagnaIl Principe Compagna fu un nobiluomo elegante e di grande ingegno che seppe interpretare il presente con spirito moderno ed innovativo. Giuseppe Compagna, nacque a Corigliano Calabro il 24 Novembre 1875 , in uno dei suoi viaggi visitò la costa d’Amalfi di cui s’innamorò.

Decise di trasferirsi a Ravello dove visse dal 1919 fino alla morte, sopravvenuta il 9 Maggio del 1951. Fu Soprintendente Onorario alle Antichità Medievali di Ravello e Commissario Prefittizio dal Maggio 1931 al Settembre 1933, dell’azienda di Cura, soggiorno e Turismo.

Questo straordinario personaggio riuscì a trasformare il suo amore per Ravello in concrete opere per il suo popolo. Ospitò con memorabile discrezione illustri personaggi e svariati uomi della storia d’Italia, tra i tanti, Benito Mussolini, che affacciandosi  dallo splendido balcone di Casa Compagna  definì Ravello “la bellissima”. Una sincera amicizia legava, poi, il Principe Compagna ad Umberto di Savoia, giovane Principe di Piemonte, che si recava, spesso e senza preavviso, a Ravello, in visita all’anziano amico, che gli offrì la sua casa nei tragici giorni del 1944.

L’amore per Ravello lo portò ad interessarsi dei problemi delle infrastrutture (l’impianto di luce elettrica lungo la strada provinciale Castiglione-Minori, la funivia tra Castiglione e Ravello, un possibile collegamento ferroviario Amalfi-Gragnano), dello sviluppo civile e del progresso turistico di Ravello. Il suo valido ed incomiabile interessamento lo condusse all’ottenimento del finanziamento per la realizzazione dell’acquedotto civico di Ravello.

La validità del progetto del Principe ed il suo acume intellettuale convinsero il Ministro delle Finanze Giuseppe Volpi, a procurare la soluzione definitiva per l’acquedotto. Il Ministro, ospitato dal barone Compagna, aveva potuto constatare di persona “l’intensa malia di bellezza e di silenzio” di Ravello, le “moltitudini di stranieri assetati di pace, di luce e di azzurro” ed i non pochi e gravi disagi della vita quotidiana. Finalmente i ravellesi potevano veder realizzato il sogno tanto vagheggiato ed ottenere quello di cui avevano bisogno per una vera rinascita economica e morale.L’azione del Principe Compagna non si limitò a Ravello.

Da ricordare il suo interessamento per l’istituzione del Ginnasio nel 1932 ad Amalfi dove fu dichiarato Cittadino Onorario. Per non dimenticare questo storico e grande uomo, anzi per tributargli il giusto plauso e riconoscimento per le sue gesta , nonché e onorane  il ricordo, i germani Di Lieto, proprietari del “Villa fraulo”  hanno  voluto dedicargli la  sala più bella.